
La mia sindrome del ciclista
Che significa per me girarmi ad ogni ciclista che incontro per strada. Uomo, ovviamente e innamorarmi. Mi si è riaperto un mondo. Olè!
Vengo da Milano e li è facile spostarsi in biga (o meglio, più facile spostarsi, mi fa notare la Ste, perché rotaie e pavè sono sempre in agguato) e quindi incontrare uomini a pedali. Lassù è tutto in piano e Milano è un buco. Ecco perché ogni milanese che si rispetti custodisce un mezzo a due ruote ecologico, sono belli e affascinanti anche loro in abito da lavoro (guardate qui che ridere ). Ma io vivo qui e ultimamente ho proprio un debole per il ciclista romano.
Perché è un po’ più sgangherato, ma non sempre, perchè è un uomo in movimento, perché secondo me mentre pedala si sta godendo Roma e la sta amando e questa città ne ha tanto bisogno, perché lui sorride e a volte ti sorride, perché è un po’ più coraggioso, perché ha fatto per me, una scelta di qualità, in una città che troppo spesso è una giungla. Condizione alla quale forse ci siamo abituati. Ma io la vedo una Roma, più popolata da ciclisti e pure fighi. E nel frattempo mi vanto dei MIEI amici di ciclisti fighi, che non sono pochi.
E mi viene voglia di fare le foto di tutti voi uomini a pedali, perchè per me siete proprio belli e mi sa proprio che lo farò.
Mec
verissimo!!!
cioè,in realtà,a me non scatta proprio un’attrazione…parlerei più di un sentimento di “condivisione” e quindi in maniera molto “bisessuale” tendo a sorridere a tutti i miei “colleghi di bici” che incontro strada facendo!!!!
chissà se è solo per rassicurarmi che non sono l’unico matto!
😉
Veroooo! troppo bello il senso di complicità quando ci si incontra, sfiora in bici. E non sei un matto, TU, fai parte dei fighi!
🙂
M’hai commosso!!! Avrei scrtitto le stesse cose da milanese venendo a Roma…avrei scritto le stesse cose da ROMANO vivendo a ROMA…avrei scritto le stesse cose …le penso e le scrivo…ogni secondo che la mia pedalata affonda tra la mia ROMANITA’!!! Grazie!!!
Quando ho letto queste righe ho pensato… Ma questo sono io…cioè tu sei me solo al femminile.
Quando percorro le strade di roma e incrocio voi cicliste rimango sempre senza parole… Perché la vostra scelta è ancora più bella, siete coraggiose, indipendenti e avete sempre qualcosa in più. Insomma siete fighe anche voi…
Olè! che bello trovare i vostri commenti. Buona giornata a voi bei ciclisti!
E poi ci sono in ciclisti berlinesi che nonostante il cliche del tedesco ecologico non sono poi sempre così tanti. Perchè? Distanze esagerate, improvvisi cambiamenti climatici, una rete di mezzi che copre ogni angolo non ancora scoperto dagli immobiliaristi, un traffico tutto sommato sostenibile che invoglia gli automobilisti a rimanere tali. Anche nella verdissima Germania quindi a volte ci si sente pionieri a due ruote, gente che non teme il freddo e capita anche che l’interlocutore incontrato una volta posteggiata la monosellino rimanga a bocca aperta quando scopre che tu quel luogo lì l’hai raggiunto in bici. Significa smentire quel luogo comune un po’italiano che certe cose con il freddo no non si possono fare, è quindi ora di inquinare, sintomo della vostra pigrizia fisica e mentale. La bici berlinese poi offre nonostante tutto sempre una via di fuga..anche per i Rambo imrpovvisati, pentiti del loro eroico gesto di percorrere 4 quartieri in bici: al ritorno si può sempre caricare la bici sulla metro, magari senza dirlo agli amici, così puoi sempre fare la figura dell’eroe.
Comunque tornando all’Italia, nonostante tutte queste belle parole sulla bici a Berlino, non avrà mai quel fascino che si prova a Milano in slalom speciale tra SUV e ogni SUV superato un piccolo pensiero dedicato a quell’omino tanto piccolo lì dentro che ci metterà ancora così tanto tempo per raggiungere la sua meta mentre io in bici in un attimo sarò là. Pericoloso certo e il pavè non aiuta, l’umidità di è pessima e d’estate andare al lavoro in bici significa andare al lavoro sudati, a volte fradici. Eppure quante gioie a MIlano, quanti miracoli “tutta la città attraversata in soli 20 minuti o giù di lì”.
Infine visto che l’autrice del blog parla di flirt a due ruote, nonostante ogni donna sogni la decapottabile e che ogni uomo dotato di automobile sopra una certa cifra ha grandi chance di conquistare fanciulle appiedate: in termini di romanticismo non c’è nulla di paragonabile alla donna portata in canna, i suoi capelli al vento, il suo profumo che cancella lo smog cittadino, il suo collo a portata di bacio e volendo abbandonare il manubrio si potrebbe perfino dedicarsi ad accarezzare mani, fianchi e seni.Certo in macchina si può trombare, in bici no. Ecco il tallone d’Achille della bici.
Vorrei tanto che le ragazze di Bologna e dintorni la pensassero come te. Qui se va bene ti lanciano occhiatine sprezzanti, come a dire: ma guarda sto sfigato. Ma poi, chissenefrega. Non è per loro che pedaliamo, è per noi stessi, per la nostra città, per i nostri figli e nipoti, per dare una speranza a questo mondo di pazzi.
Ma poi chissenefrea davvero!!! Ma poi sono sprezzanti davvero???
Grazie Davide!