
Vienna: cappottino bianco, pioggia e bici
Manco da un pò qui su Andiamo Bene.
Tre settimane senza tregua e senza pausa. Una montagna di vestiti, che avrei potuto presentare come installazione a qualche museo di arte moderna, testimoniano la mia totale mancanza di tempo da dedicare alle faccende di casa. Una doppietta influenzale a distanza di pochi giorni che per fortuna ha cercato di rallentare i miei ritmi, mi permette di riprendere una boccata d’ aria per arrivare a giovedi 7 in cui Marco ed io abbiamo programmato il nostro viaggio (e mio regalo regalato da Marco) per Vienna.
Adesso ho tempo e vi racconto di Vienna e della mia Vienna in bici. Si perchè appena montata sulla biga, la mia city bike sportiva viennese, scatta quella connessione intima tra me e la città. Magia della due ruote a pedali.
E allora via, a stecca per i km e km di ciclabile..a stecca a pedalare come frecce pulite per la città. Sul marciapiede e poi giù sulla carreggiata principale, si continua per un viale alberato, fermi al semaforo e poi via di uovo attraverso il parco, il ponte sul canale del Danubio, ancora parco e poi di nuovo la ciclabile, una rotonda, la prima uscita a destra di nuovo strada quella per le bici ovviamente, salita su fino al Belvedere, poi stop. Si posteggia la bici nel giardino elegantissimo del museo. Visita del museo. Chiediamo poi a mister biglietti: “Mi scusi possiamo passare con la bici attraverso il parco del museo?” Risposta: ” Na, klar” (“Ma ovvio”)! Allora attraversiamo i giardini e poi via di nuovo per la ciclabile.I pedoni saltano indietro impauriti e rispettosi per farci passare. Fermata alla pasticceria e poi via a casetta, sinonimo di calore, accoglienza e casa, di quelle del nord che io amo tanto.
Riposo e poi via di nuovo a cena, piove, ma chissenefrega noi ci stiamo troppo divertendo a pedalare leggeri e veloci, ma senza fretta, per Vienna. Guida Marco che si muove come se fosse la sua città, faccio quasi fatica a stargli dietro ed è uno spettacolo che mi godo a pieno. Insomma adesso parlo di lui, che non è ciclista che ANCORA non ha una bici. Mi godo lui che si diverte e che vorrebbe stare in giro a pedalare per la città fino a notte fonda. Lo rallento io, io sono cotta. Allora direzione casa. Lui scatta a saetta, prende il verde lampeggiante (il nostro giallo italiano) e passa. Io mi fermo dall’altra parte della strada al rosso. In mia attesa lo vedo giocare a fare lo slalom tra i paletti, divertito e sotto la pioggerella. Mi godo la scena. Poi via di nuovo in salita accanto alla ferrovia, lui davanti a me, in piedi sulla sua bici a pedalare. Arriviamo a casa scende dalla bicicletta e mi dice: “Lo facciamo un viaggio in bici? ” Magia delle due ruote a pedali.
Tutto questo non per dire che chilometri e chilometri di ciclabile farebbero bene anche a Roma (na klar…ma ovvio ) ma per dire che dovremmo pedalare di più e …che è stato un super fine settimana.
Buon inizio della settimana a voi
Giulia
Mi presento, sono il-Marco-di-cui-sopra, quindi sarò un po’ di parte, ma mi ha sorpreso ritrovare un’emozione così personale descritta in maniera tanto vivida e sincera.
Ovviamente non era la prima volta che andavo in bici, anzi sto riprendendo il viziaccio qui a Milano, ma era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che l’avevo fatto per il gusto di farlo. Soprattutto in un posto che te lo lasci fare senza farti sentire un’eccezione ma una sana regola – meglio – più sana delle altre.
Non ho ANCORA la bici, è vero e rimedierò al più presto, lo giuro. Però da piccolo si e ci scalavo le montagne per arrivare fino al faro.
E poi c’è il viaggio in bici, è lì, sempre in attesa di esser preso.
Marco
Ciao Marco-di-cui-sopra, la foto di copertina con Giulia che spinge la bici è molto bella, complimenti!
Meraviglia Pura!
L’emozione è bella, il post pure e l’aria che si respira è di civiltà. Tuttavia le Mozart Kugeln hanno solo vagamente placato la delusione di non aver ricevuto la tanto desiderata Imperial Torte ( https://www.imperialtorte.at/en/imperial-torte/)….. 🙁
e’ difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra che voi sappiate di cosa state parlando! Grazie